Questo è un’altro dolce tipico tradizionale quartese, e fà
parte dei dolci "Druccis finis", questi dolci erano detti così perché
erano finemente decorati con la ghiaccia reale, a volte venivano scritti con la
ghiaccia reale le iniziali degli sposi, o del festeggiato nel caso di battesimo
o cresima, che i quartesi erano soliti dare in dono un cestino di giunco (su
coffinu) pieno di dolci per feste importanti ai testimoni di matrimonio,
padrini di battesimo o cresima, se vi è capitato di entrare in un negozio
artigianale, e acquistare questi dolci avrete notato che il prezzo sembra molto
alto rispetto ad altri dolci tipo amaretti, bianchini, gueffus, be devo dire
anch'io lo pensavo sino a, quando, durante il corso di dolci che avevo fatto
all'istituto alberghiero di Monserrato con la maestra Anna Maria Sarritzu e poi
quando li ho rifatti a casa vi giuro che i soldi se li valgono tutti, provateci
e mi darete ragione ne sono strassicuro.
Questa è una foto fatta al corso dei dolci |
Adesso vi elenco i vari ingredienti:
Pasta reale
– Ingredienti :
1 kg di mandorle tritate
600 g di zucchero semolato
3 bicchieri di acqua
1 bicchiere di acqua
fior d'arancio
farina q.b. da
utilizzare per asciugare le dita durante la forgiatura delle formine
Ripieno - Ingredienti :
1,3 kg di zucchero semolato
1 kg di mandorle sfogliate
acqua
acqua fior d'arancio
Glassa – Ingredienti
:
1 kg di zucchero
600 g o ml di acqua
acqua
acqua fior d'arancio
Glassa reale
– Ingredienti : (che in quelli che fatto a casa non ho fatto, ma erano buoni lo stesso)
300 g di zucchero a velo setacciato
il succo filtrato di
½ limone
1 albume d’uovo a
temperatura ambiente
Preparazione della
pasta reale
Le mandorle devono
essere fresche sane e possibilmente locali, devono essere pelate, fatte
asciugare e macinate con il classico macinino per le mandorle. Non utilizzare
mix-elettrici perché questi riscaldano le mandorle e fanno disperdere gli olii
essenziali.
Le mandorle macinate
devono essere sempre setacciate per evitare pezzi grossi, che potrebbero
danneggiare la pasta durante la forgiatura delle forme.
Versate in una
casseruola a fondo spesso lo zucchero, aggiungete l’acqua fior d’arancio e
acqua normale fino a coprire lo zucchero per circa 3 mm, portare ad ebollizione.
Fate cuocere fino ad ottenere uno sciroppo a zucchero filato, (detto a mesu
puntu, cioè prendendone una goccia tra due dita e allontanandole, lo zucchero
deve filare per circa 5 mm e poi rompersi)
prestare molta
attenzione affinché non fili troppo, ciò renderebbe difficile la modellare le
scodelline. Intanto preparare le mandorle tritate finissime e setacciate,
quando lo sciroppo è pronto incorporare le mandorle, mescolate bene finché
l’impasto è ben amalgamato e non troppo asciutto, lasciate raffreddare.
La formatura delle scodelline qui mi stà aiutando mia figlia |
Alcune scodelline appena fatte |
Con questa amalgama
forgiate le forme, da quelli più semplici come piccoli contenitori, a forma di
cestinetto tronco conico, a forme più elaborate come anfore, piccole
gallinelle, stivaletti, zoccoli, ecc., lasciare asciugare a temperatura
ambiente per due giorni. Mettete in forno per far asciugare bene la pasta a 50°C per circa due ore devono
avere un colore leggermente ambrato.
Procedimento per la
glassa:
In una
casseruola versare lo zucchero e aggiungere acqua fino a coprire lo zucchero
per 3-5 mm
aggiungere l’acqua di fior d’arancio accendere il fornello e fare lo
sciroppo di zucchero cotto (zuccuru a puntu), sempre come abbiamo fatto nella fase precedente solo che adesso lo zucchero deve filare di più, per sapere se è pronto prendiamo tra l’indice e il pollice una
goccia di liquido (caldo) allontanando le dita deve fare un filo di circa 10 mm e poi rompersi,
pennellare IS
CANDELAUS esternamente con due passate di zucchero aspettando, tra la prima e
seconda passata di zucchero che la prima sia asciutta,
Fase della spennellatura notare lo zucchero nel tegame bolle, le gocce di zucchero sulla pelle sono una goduria |
scodelline già spennellate |
una volta glassato
l’esterno dare una spennellata anche all’interno, questo perché quando metteremo
il ripieno che è umido darà consistenza al contenitore. (Lo sciroppo deve
rimanere sempre a bollore (115
°C ) eventualmente aggiungere acqua fior d'arancio se si
addensa troppo)
Procedimento per il
ripieno:
Si mette lo zucchero
con l’acqua fior d’arancio e acqua fino a coprire lo zucchero per 3-5 mm, lo zucchero, incorporare
le mandorle sfogliate (per sfogliate s’intende che le mandorle devono essere
ridotte a sottilissime lamelle questo purtroppo è un procedimento
difficilissimo da fare in casa a Quartu le si possono trovare su ordinazione
presso un negozio specializzato in componenti per dolci, ANTICO MOLINO SECCI sito in
via VV settembre), e si lasciano cuocere lentamente a fuoco basso per circa
15-20 minuti senza far asciugare l’impasto. Togliere dal fuoco e trasferire in
un altro contenitore con questo preparato si riempiono i cestinetti, lisciando
la superficie cercando di ottenere una superficie piana in modo che quando
passeremo la glassa sopra il ripieno questo non coli, lasciarli asciugare in
posto aerato a temperatura ambiente per un giorno.
Preparare
la glassa e passarlo sopra il ripieno con un pennello battendo leggermente il
pennello sopra il ripieno in modo che la glassa penetri negli spazi che
eventualmente ci sono nell’impasto, una volta asciugato il primo velo farne un
altro.i miei candelaus finiti |
Dopo averli fatti
asciugare all’aria si possono decorare con “SU INDORU” lamina dorata
commestibile, guarnire con ricami fatti tramite cornetto con glassa reale,
fiorellini di zucchero.
Procedimento per la glassa
reale:
Setacciare lo
zucchero a velo aggiungere il succo di limone filtrato con un colino e
aggiungere l’albume d’uovo e girare fimo ad ottenere un composto tipo le
meringhe, se risulta troppo denso aggiungere ancora albume attenzione a non
farlo troppo liquido, fare dei cornetti con della carta oleata o meglio ancora
del cellophane per incartare i dolci cercando di ottenere il foro di uscita il
più piccolo possibile, in questo modo il decoro verrà più delicato.
Sono d'effetto specie se decorati finemnte, proverò a farli. Il problema è l'acqua di fior d'arancio che non so dove trovare qui a Udine. Grazie comunque per la spiegazione piùnche esauriente.
RispondiEliminaCiao qui in Sardegna si trova anche nei market, prova in negozi specializzati per dolci.
RispondiEliminaCiao
Enrico
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RispondiEliminaSalve fate anche dei corsi ?
RispondiEliminaNo non faccio corsi, ma nella mia zona ogni tanto ci sono persone che li fanno.
RispondiEliminaSaluti
grazie
RispondiEliminagrazie
RispondiEliminaChe meraviglia
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